Reduce dalle fatiche della preparazione del Castagnaccio mi erano avanzati 100 gr. di farina di castagne, in realtà verificando le rimanenze in dispensa avevo rinvenuto anche 50 grammi di farina di farro e perciò, dato che non mi piace sprecare nulla, ho deciso di utilizzarle nella creazione di una nuova ricetta.
L’idea è arrivata quando aprendo il frigo ho intravisto quella piccola zucca made in Piemonte acquistata al Conad, era proprio bellina, con cera lacca rossa che ne sigillava il picciolo, a cui era attaccata un’etichetta con su scritto “Castagnita”, nome che preannunciava il sentore di castagna che la compatta polpa arancio regalava.
Materiale pregiato per le mie papille gustative desiderose di deliziarsi con prodotti stagionali. L’ho già scritto vero che adoro l’Autunno?
Senza farvi aspettare troppo vi svelo di essermi tuffata anima e cuore, per la prima volta in vita mia, nella sfida di confezionare dei bellissimi e buonissimi gnocchi di zucca con farine miste di castagne, farro e grano tenero tipo 0.
Ricetta semplicissima e velocissima se si esclude la mezz’ora necessaria per cuocere la zucca nel forno a 180 gradi, che rende la polpa compatta e asciutta pronta per essere frullata.
Dopo aver recuperato la polpa (almeno 600 gr.) con un cucchiaio ed averla resa una purea ho cominciato ad aggiungere le farine: ricapitolando io ho utilizzato 100gr di farina di castagna, 50gr di farina di farro e 100 gr di farina di grano tenero tipo 0.
Si può aggiungere anche altra farina, dipende dai vostri gusti: meno farina vi farà avere gnocchi più morbidi; più farina renderà gli gnocchi più callosi.
Io pensando di dover usare altra farina per stendere l’impasto ho preferito utilizzarne di meno in questa fase.
Orbene, la stesura consiste nello “sfilare” l’impasto creando tanti cilindri lunghi e spessi quanto basta da cui ricavare, con l’aiuto di un tarocco o di un coltello a lama liscia, gli gnocchetti.
Potete lessarli così o dopo avergli dato la tipica forma rigata: io li ho fatti scorrere sui rebbi di una forchetta.
Quindi li ho lessati (non tutti assieme ma in più volte per non farli attaccare) in abbondante acqua salata e con un mestolo forato li ho scolati e riposti in una ciotola man mano che salivano a galla.
Infine, li ho ripassati nell’olio evo che nel frattempo avevo fatto scaldare a fuoco dolce assieme a tre foglie di salvia fresche – di modo che liberassero senza friggere la loro essenza profumata – dando una nota croccante con del sesamo tostato e una sapida con una generosa grattugiata di formaggio pecorino che smorzasse il dolce della zucca e delle castagne.
Non vi dico la goduria: un’esplosione di sapori ad ogni boccone, mugugni di beatitudine culinaria e occhi roteanti di piacere.
Uno dei piatti che mi ha dato più soddisfazioni in assoluto; perciò, vi consiglio vivamente di provare a rifarli, non scordando mai di inserire un tocco personale che ve li faccia sentire più vostri. La fantasia è l’anima della cucina: ho deciso che la prossima volta sperimenterò nuovi condimenti, magari utilizzerò dello speck o del gorgonzola con una spolverata di nocciole, ma a mio modesto parere anche con un po’ di bottarga non starebbero male!